L’ambasciatore russo in Italia, Alexey Paramonov, ha risposto con fermezza alla convocazione del Ministro degli Esteri Antonio Tajani riguardo la giornalista Rai Stefania Battistini, recentemente inserita nella lista dei ricercati in Russia. Paramonov ha rigettato l’idea che la decisione russa possa sorprendere, sottolineando che Mosca rispetta la libertà di stampa a condizione che i giornalisti adempiano alle norme stabilite. Secondo le autorità russe, Battistini e altri inviati avrebbero operato “illegalmente” in territori di conflitto, partecipando a operazioni con le truppe ucraine definite “terroristiche”.
L’ambasciatore ha quindi chiarito che la Russia tratta i giornalisti con il dovuto rispetto quando operano in aree di rischio, ma sottolinea l’importanza del rispetto delle regole. In aggiunta, Paramonov ha rivolto l’attenzione della Farnesina su come le forze armate ucraine stiano, a sua detta, perseguitando i giornalisti che lavorano legalmente nei territori colpiti dalle ostilità, e ha evidenziato che oltre 30 giornalisti sono stati uccisi in Ucraina dall’inizio del conflitto, attribuendo la responsabilità a tali formazioni.
L’ambasciata russa ha anche citato alcuni episodi, tra cui il salvataggio di un giornalista italiano, Mattia Sorbi, da parte di soldati russi dopo che era rimasto ferito in un campo minato. I diplomatici russi hanno invitato a non dimenticare tali atti di umanità, evidenziando che le autorità italiane collaborarono nel trasferire Sorbi in Italia dopo le cure ricevute in un ospedale russo.
Infine, l’ambasciatore ha incoraggiato il governo italiano a considerare attentamente le azioni delle forze ucraine riguardo la sicurezza dei giornalisti sul campo, ribadendo l’impegno della Russia nella protezione dei professionisti dei media che operano in contesti difficili. La tensione diplomatica è palpabile e la comunicazione tra i due paesi rimane tesa, con diversi punti di vista riguardo la situazione in Ucraina e il trattamento dei giornalisti.