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martedì, Ottobre 15, 2024
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Altea Clean Power, Di Pascale: “Rinnovabili crescono ma l’accumulo ha bisogno di incentivi”



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– Il piano Industriale 2024-2028 di Altea Green Power punta ad una grande crescita nelle rinnovabili, con un target di raddoppio della produzione rispetto ai livelli attuali. L’azienda è attiva anche nello storage di energia un settore che necessità di maggiori incentivi, perché ad alta intensità di capitale. La quotazione in Borsa, avvenuta lo scorso anno, ha rappresentato un’importante vetrina per la società, la cui attività è fortemente proiettata all’estero. Di questi ed altri argomenti ha parlato Giovanni Di Pascale, Amministratore delegato di Altea Green Power.

I vostri target per il 2028 mirano a raddoppiare la produzione e a raggiungere una posizione finanziaria netta, nettamente superiore a quella attuale. Come avete intenzione di raggiungere questi obiettivi?

“Sicuramente abbiamo un piano ambizioso, ma al contempo strutturato su obiettivi in qualche modo certi per noi, ovvero lo sviluppo su tre macro aree: lo storage, per quanto riguarda lo sviluppo di nuovi progetti sul mercato italiano, la realizzazione di impianti di proprietà, che tende ad un obiettivo di 250 mega anche se nel piano sono riflessi circa 90 mega come proiezione temporale, e poi una parte di evoluzione più legata al tema ESG”.

“In termini puramente economici la grossa differenza lo fa l’incremento della pipeline di progetti, che tiene conto di circa 3,5 gigawatt aggiuntivi di nuovi progetti e quindi si riflette subito in termini di cash flow e di variazione della produzione”.

Una buona parte del vostro business è rappresentata dallo storage di energia che è una tecnologia in costante evoluzione. Il vostro piano tiene conto delle evoluzioni tecnologiche di questo settore oppure elaborate in base alle tecnologie attualmente disponibili?

“Noi lavoriamo sulla parte progettuale e quindi sullo sviluppo. In questo momento, il piano è basato sullo sviluppo di impianti che tendenzialmente utilizzano la tecnologia litio che gli investitori in questo momento considerano più sicura e quindi lo sviluppo in questo momento lo stiamo facendo su questa tecnologia”.

“Quello che varia è l’evoluzione del mercato in funzione alla tecnologia: se il mercato chiede storage di lunga durata tu devi adattare poi i progetti a una durata che può essere quella richiesta dal mercato. Noi abbiamo questa capacità, cerchiamo sempre di avere un po’ più di elasticità per poter adattare i progetti alle singole evoluzioni del mercato, cosa che stiamo già facendo in questo momento, perché con un nuovo meccanismo di incentivazione, probabilmente saranno previsti dei sistemi con più ore. Ciò implica adattare poi tutta la progettazione e lo sviluppo su questo genere di progetti”.

Che peso ha il sistema di incentivi e di supporti statali relativamente allo storage di energia?

“I sistemi di capacità in questo momento sono sistemi che, di per sé, hanno necessità di un incentivo, che sia capacity market o il nuovo regolamento che è stato da poco pubblicato dall’Arera”.

“Sostanzialmente, sono strumenti che permettono a questi impianti, che comunque sono impianti capital intensive, perché hanno un costo di realizzazione estremamente importante, di poter comunque sopperire a questa necessità finanziaria attraverso uno strumento di supporto al puro mercato. In realtà, alcuni impianti reggono anche senza sistemi di incentivazione, mentre altri hanno necessità di un supporto, dipende dalle ore rispetto alla potenza dell’impianto”.

Che peso hanno nel vostro piano gli impianti realizzati direttamente da voi?

“Nel piano finanziario, gli impianti contano per circa 90 MW e quindi in minima parte toccano il piano, ma l’evoluzione del prossimo piano terrà conto di una quota superiore di impianti di proprietà, perché l’obiettivo è arrivare a 250, e quindi tendenzialmente nella prossima release del piano probabilmente ci sarà una parte più importante”.

Il core business della vostra azienda è nelle rinnovabili. Come vedete il nucleare di nuova generazione che sta tornando di prepotenza all’interno del dibattito energetico?

“Personalmente ritengo che sarà lo scenario del futuro e quindi il nucleare di nuova generazione sarà il “base” di fornitura e le rinnovabili faranno la grossa parte di complemento. Tendenzialmente non la vedo come una minaccia, ma la vedo come un elemento di trade-union, a dispetto del gas e del fossile puro”.

Vi siete quotati nel 2022, è stata una scelta proficua?

“Decisamente sì, sia in termini di valorizzazione della società, sia in termini di visibilità sul mercato estero: il 90% dei nostri clienti sono internazionali. La quotazione ti permette di avere comunque una visibilità internazionale, che sicuramente non avresti con un percorso classico, e comunque ti permette di accelerare la crescita, perché noi stiamo crescendo in maniera rapida grazie a questo scelto.

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