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venerdì, 28 Marzo, 2025
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Alleati per la salute e l’ambiente, ma ancora poco sfruttati

Il progetto ARIANNA dell’Istituto Superiore di Sanità ha evidenziato un consumo insufficiente di legumi in Italia. Su un campione di 3732 persone, meno della metà ha rispettato le raccomandazioni nutritive di 2-3 porzioni a settimana. I legumi, fonti importanti di proteine vegetali, vitamine del gruppo B, ferro, zinco e fibra, sono fondamentali per prevenire malattie cronico-degenerative, ma il loro consumo globale è piuttosto basso, con una media di 7,77 kg pro capite, inferiore in Europa (2,97 kg).

In Italia, il consumo medio di legumi è di soli 9 grammi al giorno. Il progetto ARIANNA ha rivelato che il 62,76% dei partecipanti consuma almeno 2 porzioni settimanali, ma un’analisi dettagliata ha mostrato che meno della metà rispetta le linee guida. Le probabilità di conformità sono più basse tra gli uomini, le persone sopra i 40 anni e coloro con un reddito superiore a 50.000 euro. Tuttavia, nel Sud Italia e tra i partecipanti fisicamente attivi, si registrano valori più alti di rispetto delle raccomandazioni.

Nutritivamente, i legumi offrono un’elevata qualità a costi contenuti, rendendoli un alimento sostenibile. Essi sono fondamentali nella Dieta Mediterranea e contribuiscono alla fertilità del suolo fissando l’azoto atmosferico e diminuendo l’uso di fertilizzanti chimici. Inoltre, la loro coltivazione richiede meno risorse idriche e produce ridotte emissioni di gas serra, rendendoli un’opzione a basso impatto ambientale. È dunque essenziale promuovere un maggiore consumo di legumi, favorendo una dieta più vegetale per la salute e il benessere del pianeta.

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