Il “New York Times” ha avviato un progetto per stilare la lista dei 100 migliori film del 21° secolo, coinvolgendo esperti del settore come registi e attori. Questa iniziativa segue una precedente classifica dedicata ai libri, dove “L’amica geniale” di Elena Ferrante si era aggiudicata il primo posto.
Tra i nomi che si distinguono in questa selezione, spicca quello di Alice Rohrwacher, che con tre lungometraggi – “Le meraviglie”, “Lazzaro felice” e “La Chimera” – ha ottenuto un riconoscimento significativo. Nonostante il suo successo a livello internazionale, Rohrwacher sembra non ricevere la stessa attenzione in Italia, suscitando un mix di ammirazione e disinteresse. La regista, desiderosa di creare un cinema collettivo, riesce a catturare l’attenzione di cineasti come Pedro Almodóvar e Bong Joon-ho, i quali hanno apprezzato il suo lavoro. I suoi film affrontano temi universali e senza tempo, mescolando elementi arcaici e moderni, in una narrazione che trascende i confini culturali.
Rohrwacher esplora il confine tra realtà e fantastico, raccontando storie che riflettono l’indefinito dell’esistenza, mettendo in scena emozioni primitive attraverso una poetica che tocca la marginalità. Le sue opere sono descritte come favole moderne, dove il conflitto tra bene e male, vita e morte viene rappresentato in modo astratto e magico. Nel suo approccio, si percepisce un’enigmaticità che invita alla riflessione e alla contemplazione, rendendo ogni film un’esperienza unica e profonda.
Rielaborazione: StraNotizie.it
Fonte: www.quotidiano.net