alessio della valle regista

Arriva nelle sale italiane dal 19 maggio ‘American Night‘, il primo lungometraggio del regista fiorentino Alessio Della Valle, che a settembre aveva già conquistato il pubblico della Mostra del Cinema di Venezia, dove è stato presentato come evento, e poi quello di Usa e Canada, dove è uscito nell’ottobre scorso. “Ma l’uscita al cinema nel mio Paese mi emoziona particolarmente“, dice il regista in un’intervista all’Adnkronos.

Il film è un piccolo “miracolo italiano“, prodotto quasi esclusivamente con capitali made in Italy, diretto da un regista fiorentino che ha coinvolto personaggi top-list del cinema mondiale. Con il suo entusiasmo e le conoscenze fatte durante i suoi studi a Los Angeles, Della Valle è riuscito infatti a mettere insieme una troupe in cui figurano il montatore Zach Staenberg (premio Oscar per “The Matrix”, montatore di “Pacific Rim: la rivolta”, “Ender’s Game”, “Bound” solo per citarne alcuni). La colonna sonora è stata realizzata da Marco Beltrami (candidato all’Oscar per “The Hurt Locker” e “Un treno per Yuma”, al lavoro anche su “Venom”, “Acque profonde”, “I fantastici 4”); il graphic and title designer è Garson Yu, che ha lavorato su “300”, “Watchmen”, “The Leftovers”.

Il film segue le storie di due personaggi centrali: Michael Rubino (Emile Hirsch) è appena diventato capo di tutti i capi della mafia di New York ma il suo più grande desiderio è quello di poter dedicare la sua vita alla pittura e diventare un grande artista; John Kaplan (Jonathan Rhys Meyers) è un mercante d’arte disordinato e ombroso ma è anche il migliore al mondo per l’individuazione dei falsi. Le strade dei due, apparentemente così distanti, si incontreranno davanti a un bivio di cruciale importanza, quando il furto della Pink Marilyn di Warhol darà il via ad una serie di accadimenti imprevisti che sconvolgeranno le loro vite.

“Il mio è un film non lineare, volevo che il pubblico si divertisse a ricomporre i pezzi di quello che ho definito un puzzle film a capitoli: un racconto circolare in cui tre storie diverse si intrecciano tra di loro e in cui l’ordine degli accadimenti (fabula) non coincide con l’ordine in cui sono raccontati (intreccio). Si può considerare un vero e proprio rebus”, dice il regista autore anche della sceneggiatura, che è stata richiesta dall’Academy per far parte della Permanent Core Collection dell’Academy. “Una bella soddisfazione”, annota. Visto che si tratta di un’opera prima e che sono veramente pochi i film italiani presenti in questo “museo digitale”.

‘American Night è uno dei pochissimi film ad avere l’arte contemporanea come protagonista. Il legame di Alessio Della Valle con il mondo dell’arte è infatti profondo (nel film sono presenti delel opere con gli spari sulla tela realizzate dallo stesso regista, ndr.) e viene da lontano: “A diciassette anni per una serie di incontri casuali, mi è stato chiesto di fare il ‘ragazzo di bottega’ per un famoso pittore che stava per iniziare a fare un ciclo di affreschi sulla Madonna, a Firenze, impiegando la stessa tecnica usata nel rinascimento. Ed è così che mi sono trovato ad inchiodare la sinopia della Madonna sulle volte della chiesa, a passare il legno bruciato sui fori, a sistemare le luci, le impalcature che mi sorreggevano a trenta metri di altezza nella chiesa – è iniziato il mio incontro con l’arte”.

Il film è ambientato nel mondo dell’arte contemporanea di New York. “Tutti i personaggi, infatti – spiega il regista – lavorano o hanno un legame con l’arte. American Night è anche un omaggio alla Pop-Art di Andy Warhol che trae ispirazione dal lavoro del maestro italiano, Mario Schifano, presente nel film con il suo ‘Propaganda’ o meglio conosciuto come il ‘Coca Cola’. Il neo-noir non è solo presente nell’ambientazione, ma anche nei personaggi che rispecchiano i canoni del genere”: John Kaplan (Jonathan Rhys Meyers) è ‘l’anti-eroe’, aspira al bene ma per farlo utilizza il metodo sbagliato. Michael Rubino (Emile Hirsch) è ‘l’antagonista’, un boss mafioso che sogna di fare il pittore, è destinato al male ma cerca in tutti i modi di cambiare questo destino. Sarah Flores (Paz Vega) è la stimata restauratrice del Museo Panofsky ed è colei che guida il protagonista verso il bene; Katie (Annabelle Belmondo) è una ricettatrice di opere d’arte rubate e rappresenta la ‘femme fatale’; Shakey (Fortunato Cerlino), è un narcolettico che lavora come corriere internazionale di opere d’arte trafugate; Vincent (Jeremy Piven) è uno stuntman che soffre di vertigini, rappresenta ‘l’innocente’, ed è il fratello di John Kaplan”.

Prodotto da Martha Production, Pegasus, Qmi e Rai Cinema e distribuito nelle sale italiane da 01, ‘American Night’, ha i tratti tipici del neo-noir, con molte scene action e con ampio uso del “chiaro scuro” tipico del noir, ma è anche “altrettanto pop e colorato, illuminato dalle luci notturne dei neon di New York”, spiega il regista.

Tra le curiosità di questo film, diventato un piccolo caso nella cinematografia mondiale (un’opera prima di un regista italiano uscita prima nelle sale Usa che in quelle italiane), anche un piccolo cameo di Alessio Della Valle nel film, nel ruolo di un regista che licenzia il suo protagonista (Jeremy Piven). Così come c’è un cameo di Anastacia, che recita in una scena del film, per cui ha scritto la canzone che gli dà il titolo, ‘American Night’.

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