Dario Franceschini ha proposto che i figli prendano solo il cognome della madre, annunciando la sua intenzione di presentare un disegno di legge (ddl) al riguardo. L’ex-ministro ha definito questa iniziativa come un “risarcimento per un’ingiustizia secolare”, relativa alla tradizione che prevede l’assegnazione esclusiva del cognome paterno. La proposta è attualmente al centro di discussione in Senato, dove si stanno esaminando altre questioni legate ai cognomi.
Franceschini critica il complesso di gestire i doppi cognomi e sostiene la necessità di un approccio semplice per affrontare una disuguaglianza di genere storica. Tuttavia, la sua proposta ha ricevuto numerose critiche e perplessità da vari schieramenti politici. Rappresentanti del centrodestra, come Matteo Salvini, hanno evidenziato come questa sia una priorità erronea, mentre membri del Pd, compresi alcuni cattolici, hanno espresso disaccordo, sottolineando l’importanza di responsabilizzare i padri nella crescita dei figli.
Tuttavia, ci sono voci a favore della proposta all’interno del Pd, comprese Laura Boldrini e Anna Rossomando, che evidenziano l’importanza di riconoscere il ruolo delle donne nella società. Al contrario, il costituzionalista Cesare Mirabelli ha messo in guardia sulla possibile incostituzionalità del ddl, affermando che le disuguaglianze non si risolvono creando nuove forme di ingiustizia. La proposta di Franceschini sembra affrontare un percorso legislativo difficile e potrebbe non raggiungere mai il dibattito in aula.