Wolfgang Abel, noto serial killer, è morto a 65 anni presso l’ospedale Sacro Cuore Don Calabria di Negrar, in provincia di Verona. La notizia della sua morte è stata diffusa il 28 ottobre, ma Abel è deceduto nei giorni precedenti a causa di complicazioni legate a un coma iniziato nel settembre 2021, dopo una caduta e un trauma cranico. Abel era rimasto in stato vegetativo fino alla sua morte.
Abel, insieme a Marco Furlan, era responsabile di una serie di omicidi avvenuti tra la fine degli anni ’70 e l’inizio degli anni ’80, noti come i “delitti di Ludwig”, in cui furono uccise 15 persone e 39 furono ferite. I bersagli della coppia erano perlopiù prostitute, omosessuali, senzatetto e tossicodipendenti. La loro prima vittima fu il senzatetto Guerrino Spinelli, ucciso a Verona nel 1977 con una molotov. Tra le altre vittime ci furono un cameriere omosessuale e una prostituta, uccisi con metodi brutali.
Abel e Furlan rivendicavano i loro crimini attraverso lettere inquietanti, scritte con caratteri runici e firmate come “Ludwig”, un riferimento al Terzo Reich. Queste missive contenevano frasi minacciose e giustificazioni per le loro azioni atroci. I crimini si intensificarono fino a ben oltre i singoli omicidi, culminando in incendi mortali a locali pubblici e inattese stragi.
Arrestati nel 1984 durante un tentativo di dare fuoco a una discoteca, Abel e Furlan furono condannati a lungo termine. Abel scontò 32 anni di carcere prima di essere rilasciato nel 2016. Nonostante le evidenze e le testimonianze, ha sempre mantenuto la sua innocenza, cercando di distaccarsi dall’immagine di “Ludwig”. Ha descritto il tentativo di incendio come un atto di vandalismo piuttosto che un comportamento serial killer.
I crimini di Abel e Furlan rimangono tra i più gravi della cronaca nera italiana, accostati ad altre storie inquietanti come quelle del mostro di Firenze. Le loro lettere e la retorica nazista utilizzata per rivendicare gli omicidi continuano a essere oggetto di studio e discussione.