In un’intervista, Achille Costacurta ha condiviso la sua esperienza con la dipendenza dai social network, descrivendo un periodo difficile della sua vita. Figlio di Martina Colombari e Billy Costacurta, Achille ha paragonato il suo rapporto con i social a una dipendenza da gioco d’azzardo, affermando di non poter fare a meno del suo telefono, trascorrendo lunghe giornate a letto, assorbito nelle vite degli altri. Questa compulsione lo portava a confrontarsi continuamente con gli altri, contribuendo a un crescente isolamento sociale e a sentimenti di insicurezza. Achille ha descritto come i social divenissero un rifugio ingannevole, dove cercava di emulare le vite degli altri invece di vivere la propria.
Riconoscendo che molti condividono problemi simili, ha sottolineato l’importanza del sostegno familiare nel suo percorso di recupero. Ha espresso gratitudine per il supporto ricevuto dai genitori, che lo hanno aiutato a ritrovare la propria strada. “È stato un periodo durissimo, ma sono uscito da questo grazie al loro aiuto,” ha dichiarato. Le sue parole mettono in evidenza come, in momenti critici, la comprensione e il supporto dei familiari siano fondamentali.
Achille ha anche riflettuto sul suo cambiamento di percezione nei confronti dei genitori. Da bambino li vedeva come nemici, ma crescendo ha capito che le loro azioni erano sempre rivolte al suo bene. Questa nuova consapevolezza ha portato a un rapporto più maturo con la sua famiglia.
Oggi, Achille ha ritrovato un nuovo equilibrio nella vita. Non è più schiavo dei social media e riesce a godere appieno delle giornate, decidendo autonomamente quando essere presente online. “Adesso non sono più schiavo di quel mondo e mi godo ogni singolo minuto delle mie giornate,” ha affermato, evidenziando la libertà di scelta nel gestire i suoi momenti.
La testimonianza di Achille Costacurta rappresenta un esempio di come si possano affrontare e superare le difficoltà legate alle dipendenze, con il supporto dei cari. La sua storia è un messaggio di speranza per chi si trova in situazioni simili, ribadendo l’importanza di trovare un equilibrio tra il mondo digitale e la vita reale.