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mercoledì, 22 Gennaio, 2025
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Aborto in Italia, in aumento anche tra i minorenni

Nel 2022, in Italia, sono state registrate 65.661 interruzioni volontarie di gravidanza (Ivg), con un aumento del 3,2% rispetto all’anno precedente. Le donne straniere hanno mostrato un incremento maggiore (+4,9%) rispetto alle italiane (+2,9%). È stato osservato un aumento anche tra le minorenni, con un tasso di 2,2 per 1.000, sebbene questo tasso rimanga inferiore rispetto ad altri Paesi europei. Per la prima volta, nel 2022 le Ivg farmacologiche hanno superato quelle chirurgiche (52% contro 46,6%). Questo dato emerge dalla Relazione del ministro della Salute sull’attuazione della legge 194, che ha suscitato critiche per i dati considerati obsoleti e poco utili. Filomena Gallo, segretaria nazionale dell’associazione Luca Coscioni, ha richiesto dati disaggregati per valutare meglio l’applicazione della legge. Da quanto riportato, il tasso di abortività è aumentato a 5,6 per 1.000 donne tra i 15 e 49 anni, con un incremento del 5,1% rispetto al 2021. Il rapporto di abortività è di 166,6 per 1.000 nati vivi, anch’esso in crescita. Questo aumento potrebbe essere un fenomeno isolato o parte di una nuova tendenza.

La relazione analizza inoltre le ragioni dietro il sorpasso delle Ivg farmacologiche, suggerendo una maggiore applicazione delle linee guida del ministero. Tra le minorenni, si è registrato un aumento delle Ivg italiane e una diminuzione di quelle straniere. Geograficamente, l’aumento ha interessato tutte le aree, eccetto le Isole, e il tasso di Ivg è rimasto stabile in Piemonte e Friuli-Venezia Giulia. Le donne tra 25 e 34 anni presentano i tassi più alti di abortività. Nonostante un aumento tra le nubili e le donne occupate, il numero di donne con esperienza abortiva è diminuito. I tempi di attesa per l’intervento sono diminuiti, mentre gli aborti entro le prime 8 settimane sono aumentati.

Per ottenere la certificazione necessaria per l’Ivg, il 43,9% delle donne si è rivolto ai consultori. La maggior parte degli interventi (89,7%) è stata effettuata nelle strutture pubbliche. Infine, si è notata una crescita della distribuzione di contraccezione di emergenza, con un incremento del 27,7% per l’ulipristal acetato. Sul fronte dell’obiezione di coscienza, si registra un calo delle Ivg medie settimanali per i ginecologi non obiettori, suggerendo che eventuali criticità potrebbero derivare dall’organizzazione dei servizi piuttosto che dal numero di obiettori.

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