A partire da novembre, tutti i neonati in Italia potranno ricevere gratuitamente una nuova protezione contro la bronchiolite, mediante un anticorpo monoclonale chiamato Nirsevimab. Questa iniziativa è stata approvata dalla Conferenza Stato-Regioni e rappresenta un’importante misura di prevenzione contro il virus respiratorio sinciziale (Rsv), una delle principali cause di infezioni respiratorie nei bambini. Il Nirsevimab ha dimostrato di poter prevenire fino al 90% delle ospedalizzazioni legate a infezioni da Rsv e sarà disponibile gratuitamente per le famiglie, con una copertura finanziaria dallo Stato che prevede uno stanziamento iniziale di 50 milioni di euro per i primi sei mesi di distribuzione.
Il farmaco sarà somministrato non solo ai neonati nati a partire da novembre, ma anche ai piccoli nati nei cento giorni precedenti e ai bambini fragili con età inferiore ai 24 mesi. Le famiglie possono richiedere il Nirsevimab rivolgendosi al pediatra o alle strutture sanitarie locali, dove il farmaco sarà somministrato. Gli ambulatori pediatrici e i centri ospedalieri saranno i principali luoghi per la campagna di immunizzazione. Per i bambini nati nei cento giorni prima di novembre, è sufficiente un consulto medico per pianificare la somministrazione.
La bronchiolite è una malattia virale che interessa soprattutto i neonati, causando infiammazioni nei bronchioli, le vie respiratorie più piccole del polmone. L’infezione da virus respiratorio sinciziale è la causa prevalente di bronchiolite, la quale può portare a gravi difficoltà respiratorie, specialmente nei neonati prematuri o in quelli con patologie preesistenti. Ogni anno, l’Rsv provoca più di 100.000 decessi tra i bambini sotto i cinque anni a livello globale; nel 2023, in Italia, ci sono stati 15.000 ricoveri per bronchiolite, di cui 3.000 in terapia intensiva.
Il Nirsevimab sarà distribuito su tutto il territorio nazionale attraverso un meccanismo solidale che prevede la “cessione solidale” del 20% delle dosi da parte delle Regioni già pronte. Questo approccio garantirà una distribuzione equa e tempestiva del farmaco, assicurando che anche le Regioni in difficoltà finanziaria possano avere accesso al Nirsevimab, evitando disparità nell’assistenza sanitaria nel paese.