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martedì, Ottobre 15, 2024
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30 km orari in città, la direttiva del ministero: sotto i 50 all'ora solo in alcune strade


Ai Comuni si chiede di “evitare qualsiasi fissazione generalizzata di deroghe al limite di 50 km orari”

Limite a 30 km orari
Limite a 30 km orari

Il limite di velocità inferiore a 50 km orari in città non può essere adottato ovunque. Le deroghe, inoltre, vanno motivate. Il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, guidato da Matteo Salvini, con una direttiva interviene sul tema d’attualità dopo l’adozione del limite di velocità a 30 km orari a Bologna. “Le deroghe ai 50 Km orari per i centri urbani possono essere previste solo per singole strade o tratti di strada, laddove sussistano determinate condizioni oggettive. Inoltre, il Comune deve in ogni caso motivare la deroga”, si legge in una nota del Mit diffusa per chiarire alcuni passaggi della direttiva inviata ai Comuni che intendano fissare deroghe al limite generale di velocità di 50 km orari per i centri urbani.

“Ad esempio, limiti di velocità inferiori a 50 km/ora possono essere previsti laddove ci siano tratti di strada con frequenza di ingressi e uscite carrabili da fabbriche, stabilimenti, asili, scuole, parchi di gioco e simili; limiti di velocità superiori possono all’inverso essere fissati nelle strade urbane di scorrimento o nei tratti di strada dotati di impianto di semafori coordinati ad onda verde”, si legge nella nota che sottolinea come la direttiva “ha uno spirito pienamente collaborativo con gli enti locali”.

In sostanza, spiega ancora il Mit, “quello che si richiede alle amministrazioni comunali è di evitare qualsiasi fissazione generalizzata di deroghe al limite di 50 km orari nel contesto urbano: qualsiasi cambiamento di questo tipo risulterebbe infatti di per sé arbitrario, in quanto non consentirebbe di valutare attentamente la pluralità di interessi connessi alla circolazione stradale”. Sulla circolare comunque, il ministro delle infrastrutture Matteo Salvini avvierà un confronto istituzionale con gli altri ministeri interessati e con gli enti locali mentre “sono positive le aperture al dialogo e al confronto arrivate dai sindaci”, sottolinea la nota.

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