The Who, Tommy: le curiosità e la tracklist della prima opera rock del gruppo di Pete Townshend e Roger Daltrey.

Il 23 maggio 1969 veniva pubblicato un album divenuto col tempo una pietra miliare della storia del rock e della musica in generale: Tommy degli Who. L’importanza di questo lavoro sta in molti elementi, uno su tutti: è la prima opera rock della band inglese, probabilmente la prima opera rock dell’intera storia della musica (se si escludono lavori prototipici come S.F. Sorrow dei Pretty Things).

Quarto album per la formazione guidata da Pete Townshend e Roger Daltrey, venne accompagnato visivamente da un film diretto Ken Russell, che ha contribuito a rafforzarne la leggenda. Scopriamo insieme la storia e alcune curiosità su questo disco fondamentale.

Tommy degli Who: la storia e le curiosità

Questa originalissima storia partorita dalla mente geniale di Pete Townshend ha per protagonista un ragazzo nato dopo la fine del Primo conflitto mondiale. Il giovane Tommy assiste da dietro uno specchio all’uccisione, da parte del padre, un aviatore tornato tardi dal conflitto, dell’amante della madre. I genitori gli chiedono di non dire, vedere e sentire nulla, e per il trauma lui diventa realmente muto, cieco e sordo.

Strumenti musicali
Strumenti musicali

La sua esistenza già complicatissima viene resa ancora peggiore dalle violenze sessuali subite da parte dello zio e dal bullismo del cugino. Alla fine Tommy scopre di essere un mago del flipper, e grazie a questo talento diventa ricco e famoso. Inoltre, torna a essere un bambino normale dopo che la madre distrugge lo specchio dietro al quale aveva assistito all’omicidio.

Musicalmente si tratta di un’opera molto complessa e barocca, e tuttavia basata su arrangiamenti e musiche essenzialmente pop rock, con la chitarra acustica di Townshend in primo piano. Il brano simbolo di questo disco fondamentale è Pinball Wizard:

Il successo di pubblico, la divisione della critica

La critica si divise totalmente sulla qualità dell’album fin dalla sua uscita. A chi lo ritenne fin da subito un capolavoro, si opposero infatti coloro che pensavano che fosse solo un’operazione commerciale per sfruttare tematiche serie come la disabilità e le violenze su minori.

Al di là delle critiche, però, il disco ottenne un successo straordinario, anche grazie ai tour di supporto della band, ed elevò gli Who vere e proprie superstar internazionali. Ad oggi c’è ancora una certa divisione sulla sua qualità intrinseca, ma sulla sua importanza nessuno ha mai sollevato alcun dubbio. Nel 2003 è stato inserito al 96esimo posto da Rolling Stone nella lista dei 500 migliori album di sempre.

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